Breve guida per persone bianche alla lotta contro il razzismo - parte 1
Ovvero, come passare da “fan” a “supporter” ad “ally”
di Jonathan Osler
Spesso non basta agire con le migliori intenzioni per essere un "ally"[1], perché le parole e i gesti che usiamo possono rovinarle. Oggi sono tempi bui in Italia per quanto riguarda i diritti delle minoranze e a volte diventa molto difficile trovare un modo adatto per mostrare il proprio supporto senza comunicare tutt'altro. Non preoccupatevi! Ecco qui una semplice guida in vostro soccorso!
VORREI AIUTARE, MA...
PASSO 1
È un lavoro che comincia prima di tutto da noi, dalle piccole e grandi forme di razzismo che sono automatismi nella nostra società, rappresentati dal concetto di “privilegio bianco”. Questo non significa che una persona bianca non abbia dovuto far fronte a situazioni svantaggiose o che non abbia faticato per superarle; l’espressione privilegio bianco si riferisce a delle esperienze negative legate al razzismo che sono invisibili a chi non le ha mai vissute. Viene detto “privilegio”, appunto, perché non potrà mai toccarti in quanto bianco, e quindi puoi vivere come se queste esperienze non esistessero.
PASSO 2: CAPIRE LA DISTINZIONE TRA FAN, SUPPORTER E ALLY[2]
FAN
Come lo spettatore di una partita di calcio, il fan può condividere una causa ma ha solo un minimo effetto sulla realtà. Le azioni di un fan non interferiscono con la sua identità, in quanto non mettono in discussione principi e atteggiamenti razzisti presenti nella nostra società.
In pratica, i fan nutrono una certa simpatia verso la causa antirazzista ma rimangono in tribuna, non sanno come agire per sfidare in modo esplicito il razzismo. Non agiscono con obiettivi precisi e non hanno contatti diretti con il mondo delle associazioni che si occupano di attivismo.
A tale proposito, l’attivista Lilla Watson, sostenendo la necessità che i fan si evolvano in alleati, affermò: “Se sei qui per aiutarmi, stai sprecando il tuo tempo. Se sei qui perché credi che la tua liberazione sia legata alla mia, allora lavoriamo insieme”.
SUPPORTER
I supporter sono persone che si oppongo al razzismo impegnandosi attivamente all’educazione negli spazi dominati dall’idea che un* italian* al 100% possa essere solo di pelle bianca.
Nella pratica, se per esempio si trova in una discussione con altre persone bianche e vengono espresse idee razziste, consapevoli o inconsapevoli, una o un supporter interviene, invece di lasciare che la conversazione prosegua senza obiezioni, cogliendo l'occasione per approfondire l’argomento e introdurre punti di vista antirazzisti. Questa cosa è particolarmente utile se le altre persone nella conversazione non intervengono per opporsi alle idee razziste. Secondo una teoria di psicologia sociale, se un’affermazione risulta condivisa dalle persone che si hanno intorno e non viene contestata, il nostro cervello “spegne” la nostra capacità di ragionare sulla cosa e ci spinge ad accettarla come vera. Basta però che una persona del gruppo esprima disaccordo perché il cervello di tutti i presenti riattivi il ragionamento critico su quello che si sta dicendo. Potreste essere voi quelle persone che ribaltano una situazione di consenso razzista; basta avere il coraggio di dire “no”!
Negli spazi di attivismo antirazzista, essere un* supporter significa essere disposti ad ascoltare, evitando di prendere il controllo della conversazione. In pratica i supporter partecipano attivamente, esprimendo le proprie opinioni ma evitando di “parlare sopra” agli altri. Gli spazi dedicati alla lotta al razzismo hanno al centro le persone nere, i supporter bianchi sanno come lasciare spazio e partecipare anche senza essere protagonisti delle discussioni.
I supporter cercano anche di imparare e non prendono delle pause dal farlo. L’auto-educazione all'antirazzismo è un processo continuo, durante il quale capiterà di fare degli errori o di usare anche senza volere delle parole sbagliate: l’importante in questi casi è scusarsi e cogliere l’opportunità per comprendere i propri errori.
ALLY[3]
"Ally" (cioè "Alleata", "Alleato", "Alleatu") in inglese è tipicamente considerato un verbo, significa che è più importante agire come un* ally invece di usarlo come titolo. Le azioni di un* ally hanno lo scopo di sfidare direttamente il razzismo e la forma mentis “colonialista”, contrastando le persone, le leggi o le strutture razziste.
Un* ally capisce che la libertà delle persone bianche (o delle maggioranze) è legata alla libertà delle persone nere e delle minoranze. Senza diritti e libertà per le minoranze, l’intera società, anche per le persone che godono di privilegi, non è una società libera.
Nella pratica, le azioni degli ally sono informate, dirette e spesso coordinate con persone o associazioni che sono parte delle comunità delle minoranze.
Gli ally ascoltano attivamente e con rispetto, capiscono che le persone oppresse possono avere espressioni e credenze diverse e non le considerano in modo monolitico. Gli ally non sono motivati da un senso di colpa, da una vergogna personale o dal voler raccogliere dei “punti eroe”. Gli ally creano un rapporto di fiducia con le persone appartenenti a una minoranza grazie al loro impegno e l’essere pronti ad ascoltare e accettare il feedback sul proprio attivismo dalle persone direttamente interessate dalle disuguaglianze. In questo modo mantengono un rapporto diretto con le minoranze e non di superiorità e subalternità: non spiegano alle minoranze cosa fare e non fare.
PASSO 3: DA DOVE COMINCIARE?
Per prima cosa identifica le organizzazioni antirazziste nella tua zona.
Ecco un elenco (in continuno aggiornamento) di alcune organizzazioni attive in Italia:
PASSO 4: AGIRE!
Un modo semplice per cominciare a fare concretamente qualcosa è scegliere tre azioni, nelle categorie supporter o ally, dall'elenco qui sotto e impegnarti a compierne almeno una nelle prossime due settimane.
Puoi farlo per conto tuo o parlarne e condividere la tua esperienza con una o più persone di fiducia.
COSA POSSO FARE?
Ecco una semplice guida per capire come agire contro il razzismo essendo una persona bianca. Questi consigli si basano su idee e risorse sviluppate e corrette da persone nere o appartenenti a minoranze etniche.
Come posso imparare?
Fan
Stimola la tua curiosità! Guarda film, serie tv o spettacoli teatrali che trattano la tematica del razzismo oppure leggi fumetti e racconti scritti da autori e autrici afro-discendenti che raccontano delle loro esperienze. Leggi articoli e partecipa a eventi dove viene raccontata e discussa la condizione attuale delle persone nere in Italia, possibilmente eventi dove siano le stesse persone che subiscono il razzismo a raccontarsi.
Ricorda solo che quando accusano “i bianchi” di qualcosa, non ce l’hanno con “te”, ma con tutte quelle persone che usano il colore della propria pelle come strumento per ergersi sopra gli altri e le altre.
Se proprio non sai da dove cominciare, qui trovi alcuni esempi da cui partire:
- Djarah Kan
- Oiza Q. Obasuyi
- Esperance Hakuzwimana Ripanti
Supporter
Ora che hai imparato alcune cose e sei più competente in materia, interagisci con i tuoi amici e parenti e condividi ciò che hai scoperto. È molto più facile che riescano a imparare qualcosa da qualcuno che conoscono, rispetto che lo facciano di loro iniziativa: tu puoi essere fondamentale!
Ally
Trova delle altre persone bianche che sono interessate all’argomento e partecipa a seminari e corsi di formazione legati al tema del razzismo in Italia e come combatterlo. Puoi anche partecipare in solitaria, ma se hai trovato un gruppo che condivide questo tuo interesse, è molto più facile coltivarlo (e se hai convinto i tuoi stessi amici a venire, tanto meglio).
Come parlare di razzismo agli altri bianchi e ai bambini?
Fan
Sai cosa pensano del razzismo i tuoi amici e parenti? E i tuoi contatti su Facebook? Scoprilo! Quando ti ritrovi a parlare con loro, introduci l’argomento e parlatene per un po’. Magari potresti scoprire cose nuove o farle scoprire a loro!
Hai dei figli? Interessati di cosa guardano e leggono, proponi loro prodotti dove i protagonisti ed eroi non sono sempre e solo bianchi.
Supporter
Coinvolgi i tuoi amici o familiari a fare insieme a te uno qualsiasi dei punti successivi di questa lista! Potete anche partecipare ad azioni svolte da associazioni e ONG che si battono contro il razzismo (ad esempio, Mediterranea Saving Humans).
Se non riesci a coinvolgerli attivamente, cerca di parlare con loro dei problemi generati dal razzismo ma anche di come sia paradossale il fatto che voi non ne siate direttamente colpiti: inizia una presa di coscienza del vostro privilegio bianco.
Ally
Partecipa alla vita associativa di organizzazioni locali che hanno come obiettivo la lotta al razzismo o che si occupano di aiutare le persone migranti in Italia.
Cerca di valorizzare la diversità e la rappresentazione negli ambienti che frequenti, specialmente se tutte le persone lì sono bianche. Questo significa anche solo portare un immaginario dove sono presenti anche delle persone nere. Si parla di scrittori e vengono citati solo scrittori bianchi? Cita il nome e le opere di qualche autore nero o anche solo stimola chi partecipa alla conversazione a pensare all’ultima volta che hanno letto storie scritte che parlano di persone nere.
Come già detto: l’introduzione di un elemento di “rottura” stimola le persone a non accettare passivamente lo status quo presentato. Questo è molto importante, perché il razzismo nasce anche da una pigrizia mentale che ci porta ad avere un immaginario popolato solo da persone bianche.
* * *
[1] Quando a Malcolm X fu chiesto come i bianchi potessero essere alleati e complici con le persone Nere nel 1964, egli rispose: "Restando visibilmente vicino a noi, loro 'provano' che sono 'con noi'. Ma la dura verità è che questo non sta aiutando a risolvere il Razzismo in America. I Neri non sono i razzisti. I bianchi che vogliono essere alleati sinceri devono 'mostrare' loro stessi non tra le vittime nere, ma nella vera trincea dove si nasconde il razzismo americano - e sto parlando delle loro comunità; il razzismo in America è tra i loro simili bianchi. Ecco dove i bianchi che vogliono essere alleati sinceri e portare a termine qualcosa di significativo devono rimboccarsi le maniche".
[2] Le categorie FAN, SUPPORTER e ALLY sono delle semplificazioni, ma speriamo che quest'elenco possa portare qualche riflessione e aiutare le persone bianche a uscire dalle zone di comfort e fare qualche passo significativo verso l’antirazzismo!
[3] Da il video di Franchesca Ramsey (in inglese): 5 Ways of Being an Ally
Nota: Se avete consigli su come modificare, migliorare o aggiornare questo documento, inviate una mail (anche anonima) alla casella email: info@deditore.com. Trovate la seconda puntata di questo documento a questo link!
Breve guida per persone bianche alla lotta contro il razzismo - parte 1
Ovvero, come passare da “fan” a “supporter” ad “ally”
di Jonathan Osler
Spesso non basta agire con le migliori intenzioni per essere un "ally"[1], perché le parole e i gesti che usiamo possono rovinarle. Oggi sono tempi bui in Italia per quanto riguarda i diritti delle minoranze e a volte diventa molto difficile trovare un modo adatto per mostrare il proprio supporto senza comunicare tutt'altro. Non preoccupatevi! Ecco qui una semplice guida in vostro soccorso!
VORREI AIUTARE, MA...
PASSO 1
È un lavoro che comincia prima di tutto da noi, dalle piccole e grandi forme di razzismo che sono automatismi nella nostra società, rappresentati dal concetto di “privilegio bianco”. Questo non significa che una persona bianca non abbia dovuto far fronte a situazioni svantaggiose o che non abbia faticato per superarle; l’espressione privilegio bianco si riferisce a delle esperienze negative legate al razzismo che sono invisibili a chi non le ha mai vissute. Viene detto “privilegio”, appunto, perché non potrà mai toccarti in quanto bianco, e quindi puoi vivere come se queste esperienze non esistessero.
PASSO 2: CAPIRE LA DISTINZIONE TRA FAN, SUPPORTER E ALLY[2]
FAN
Come lo spettatore di una partita di calcio, il fan può condividere una causa ma ha solo un minimo effetto sulla realtà. Le azioni di un fan non interferiscono con la sua identità, in quanto non mettono in discussione principi e atteggiamenti razzisti presenti nella nostra società.
In pratica, i fan nutrono una certa simpatia verso la causa antirazzista ma rimangono in tribuna, non sanno come agire per sfidare in modo esplicito il razzismo. Non agiscono con obiettivi precisi e non hanno contatti diretti con il mondo delle associazioni che si occupano di attivismo.
A tale proposito, l’attivista Lilla Watson, sostenendo la necessità che i fan si evolvano in alleati, affermò: “Se sei qui per aiutarmi, stai sprecando il tuo tempo. Se sei qui perché credi che la tua liberazione sia legata alla mia, allora lavoriamo insieme”.
SUPPORTER
I supporter sono persone che si oppongo al razzismo impegnandosi attivamente all’educazione negli spazi dominati dall’idea che un* italian* al 100% possa essere solo di pelle bianca.
Nella pratica, se per esempio si trova in una discussione con altre persone bianche e vengono espresse idee razziste, consapevoli o inconsapevoli, una o un supporter interviene, invece di lasciare che la conversazione prosegua senza obiezioni, cogliendo l'occasione per approfondire l’argomento e introdurre punti di vista antirazzisti. Questa cosa è particolarmente utile se le altre persone nella conversazione non intervengono per opporsi alle idee razziste. Secondo una teoria di psicologia sociale, se un’affermazione risulta condivisa dalle persone che si hanno intorno e non viene contestata, il nostro cervello “spegne” la nostra capacità di ragionare sulla cosa e ci spinge ad accettarla come vera. Basta però che una persona del gruppo esprima disaccordo perché il cervello di tutti i presenti riattivi il ragionamento critico su quello che si sta dicendo. Potreste essere voi quelle persone che ribaltano una situazione di consenso razzista; basta avere il coraggio di dire “no”!
Negli spazi di attivismo antirazzista, essere un* supporter significa essere disposti ad ascoltare, evitando di prendere il controllo della conversazione. In pratica i supporter partecipano attivamente, esprimendo le proprie opinioni ma evitando di “parlare sopra” agli altri. Gli spazi dedicati alla lotta al razzismo hanno al centro le persone nere, i supporter bianchi sanno come lasciare spazio e partecipare anche senza essere protagonisti delle discussioni.
I supporter cercano anche di imparare e non prendono delle pause dal farlo. L’auto-educazione all'antirazzismo è un processo continuo, durante il quale capiterà di fare degli errori o di usare anche senza volere delle parole sbagliate: l’importante in questi casi è scusarsi e cogliere l’opportunità per comprendere i propri errori.
ALLY[3]
"Ally" (cioè "Alleata", "Alleato", "Alleatu") in inglese è tipicamente considerato un verbo, significa che è più importante agire come un* ally invece di usarlo come titolo. Le azioni di un* ally hanno lo scopo di sfidare direttamente il razzismo e la forma mentis “colonialista”, contrastando le persone, le leggi o le strutture razziste.
Un* ally capisce che la libertà delle persone bianche (o delle maggioranze) è legata alla libertà delle persone nere e delle minoranze. Senza diritti e libertà per le minoranze, l’intera società, anche per le persone che godono di privilegi, non è una società libera.
Nella pratica, le azioni degli ally sono informate, dirette e spesso coordinate con persone o associazioni che sono parte delle comunità delle minoranze.
Gli ally ascoltano attivamente e con rispetto, capiscono che le persone oppresse possono avere espressioni e credenze diverse e non le considerano in modo monolitico. Gli ally non sono motivati da un senso di colpa, da una vergogna personale o dal voler raccogliere dei “punti eroe”. Gli ally creano un rapporto di fiducia con le persone appartenenti a una minoranza grazie al loro impegno e l’essere pronti ad ascoltare e accettare il feedback sul proprio attivismo dalle persone direttamente interessate dalle disuguaglianze. In questo modo mantengono un rapporto diretto con le minoranze e non di superiorità e subalternità: non spiegano alle minoranze cosa fare e non fare.
PASSO 3: DA DOVE COMINCIARE?
Per prima cosa identifica le organizzazioni antirazziste nella tua zona.
Ecco un elenco (in continuno aggiornamento) di alcune organizzazioni attive in Italia:
PASSO 4: AGIRE!
Un modo semplice per cominciare a fare concretamente qualcosa è scegliere tre azioni, nelle categorie supporter o ally, dall'elenco qui sotto e impegnarti a compierne almeno una nelle prossime due settimane.
Puoi farlo per conto tuo o parlarne e condividere la tua esperienza con una o più persone di fiducia.
COSA POSSO FARE?
Ecco una semplice guida per capire come agire contro il razzismo essendo una persona bianca. Questi consigli si basano su idee e risorse sviluppate e corrette da persone nere o appartenenti a minoranze etniche.
Come posso imparare?
Fan
Stimola la tua curiosità! Guarda film, serie tv o spettacoli teatrali che trattano la tematica del razzismo oppure leggi fumetti e racconti scritti da autori e autrici afro-discendenti che raccontano delle loro esperienze. Leggi articoli e partecipa a eventi dove viene raccontata e discussa la condizione attuale delle persone nere in Italia, possibilmente eventi dove siano le stesse persone che subiscono il razzismo a raccontarsi.
Ricorda solo che quando accusano “i bianchi” di qualcosa, non ce l’hanno con “te”, ma con tutte quelle persone che usano il colore della propria pelle come strumento per ergersi sopra gli altri e le altre.
Se proprio non sai da dove cominciare, qui trovi alcuni esempi da cui partire:
- Djarah Kan
- Oiza Q. Obasuyi
- Esperance Hakuzwimana Ripanti
Supporter
Ora che hai imparato alcune cose e sei più competente in materia, interagisci con i tuoi amici e parenti e condividi ciò che hai scoperto. È molto più facile che riescano a imparare qualcosa da qualcuno che conoscono, rispetto che lo facciano di loro iniziativa: tu puoi essere fondamentale!
Ally
Trova delle altre persone bianche che sono interessate all’argomento e partecipa a seminari e corsi di formazione legati al tema del razzismo in Italia e come combatterlo. Puoi anche partecipare in solitaria, ma se hai trovato un gruppo che condivide questo tuo interesse, è molto più facile coltivarlo (e se hai convinto i tuoi stessi amici a venire, tanto meglio).
Come parlare di razzismo agli altri bianchi e ai bambini?
Fan
Sai cosa pensano del razzismo i tuoi amici e parenti? E i tuoi contatti su Facebook? Scoprilo! Quando ti ritrovi a parlare con loro, introduci l’argomento e parlatene per un po’. Magari potresti scoprire cose nuove o farle scoprire a loro!
Hai dei figli? Interessati di cosa guardano e leggono, proponi loro prodotti dove i protagonisti ed eroi non sono sempre e solo bianchi.
Supporter
Coinvolgi i tuoi amici o familiari a fare insieme a te uno qualsiasi dei punti successivi di questa lista! Potete anche partecipare ad azioni svolte da associazioni e ONG che si battono contro il razzismo (ad esempio, Mediterranea Saving Humans).
Se non riesci a coinvolgerli attivamente, cerca di parlare con loro dei problemi generati dal razzismo ma anche di come sia paradossale il fatto che voi non ne siate direttamente colpiti: inizia una presa di coscienza del vostro privilegio bianco.
Ally
Partecipa alla vita associativa di organizzazioni locali che hanno come obiettivo la lotta al razzismo o che si occupano di aiutare le persone migranti in Italia.
Cerca di valorizzare la diversità e la rappresentazione negli ambienti che frequenti, specialmente se tutte le persone lì sono bianche. Questo significa anche solo portare un immaginario dove sono presenti anche delle persone nere. Si parla di scrittori e vengono citati solo scrittori bianchi? Cita il nome e le opere di qualche autore nero o anche solo stimola chi partecipa alla conversazione a pensare all’ultima volta che hanno letto storie scritte che parlano di persone nere.
Come già detto: l’introduzione di un elemento di “rottura” stimola le persone a non accettare passivamente lo status quo presentato. Questo è molto importante, perché il razzismo nasce anche da una pigrizia mentale che ci porta ad avere un immaginario popolato solo da persone bianche.
* * *
[1] Quando a Malcolm X fu chiesto come i bianchi potessero essere alleati e complici con le persone Nere nel 1964, egli rispose: "Restando visibilmente vicino a noi, loro 'provano' che sono 'con noi'. Ma la dura verità è che questo non sta aiutando a risolvere il Razzismo in America. I Neri non sono i razzisti. I bianchi che vogliono essere alleati sinceri devono 'mostrare' loro stessi non tra le vittime nere, ma nella vera trincea dove si nasconde il razzismo americano - e sto parlando delle loro comunità; il razzismo in America è tra i loro simili bianchi. Ecco dove i bianchi che vogliono essere alleati sinceri e portare a termine qualcosa di significativo devono rimboccarsi le maniche".
[2] Le categorie FAN, SUPPORTER e ALLY sono delle semplificazioni, ma speriamo che quest'elenco possa portare qualche riflessione e aiutare le persone bianche a uscire dalle zone di comfort e fare qualche passo significativo verso l’antirazzismo!
[3] Da il video di Franchesca Ramsey (in inglese): 5 Ways of Being an Ally
Nota: Se avete consigli su come modificare, migliorare o aggiornare questo documento, inviate una mail (anche anonima) alla casella email: info@deditore.com. Trovate la seconda puntata di questo documento a questo link!